Apparato Uditivo e Presbioacusia

Cos’è la presbiacusia e perché l’invecchiamento incide sull’apparato uditivo e quindi nella capacità uditiva?

COS’È LA PRESBIOACUSIA?

La difficoltà nel sentire correlata all’età (presbiacusia) è un processo naturale. I primi segni compaiono tra i 50 e i 65 anni d’età e possono peggiorare ulteriormente a causa di fattori esterni, come ad esempio l’inquinamento acustico. L’ipoacusia dovuta all’età riguarda soprattutto le frequenze più alte e abitualmente si manifesta bilateralmente. La causa è un danno delle cellule ciliate della coclea. Questo danno compromette la trasmissione dei segnali al nervo acustico. Spesso i primi sintomi sono la perdita della percezione di rumori come il fruscio delle foglie o il ticchettio dell’orologio da polso. Poiché l’ipoacusia dovuta all’età si insinua lentamente, spesso il suo insorgere viene notato tardi.

Come è fatto il nostro apparato uditivo?

ANATOMIA DELL’ORECCHIO

Il nostro orecchio è un organo pari e simmetrico che consiste di tre porzioni: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. L’orecchio esterno e quello medio hanno la funzione di convogliare e trasmettere l’energia meccanica vibratoria del suono. L’orecchio interno è deputato sia al controllo dell’equilibrio che alla trasduzione della energia meccanica vibratoria in impulso nervoso.

ORECCHIO ESTERNO

È diviso in due parti: padiglione auricolare e condotto (o meato) uditivo esterno. Il padiglione auricolare è sostenuto da uno scheletro cartilagineo che consta di rilievi e depressioni; questi gli conferiscono una forma caratteristica, variabile da individuo ad individuo. La funzione del padiglione è quella di concentrazione e rinforzo dell’energia meccanica vibratoria del suono.

CONDOTTO O MEATO UDITIVO ESTERNO

È lungo circa 24 mm, disposto trasversalmente ed inclinato in avanti. Consta di una porzione esterna (fibrocartilaginea) ed una interna (ossea), separate da un restringimento, detto istmo. La cute di rivestimento possiede ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare, dette anche ceruminose. Il secreto delle ghiandole sebacee e ceruminose contribuisce a formare una sostanza densa di colore giallastro, che è il cerume. Esso ha una funzione di protezione sulla cute del condotto ed antibatterica grazie al suo pH acido.

ORECCHIO MEDIO

È costituito da cavità, con rispettive pareti, e da strutture contenute in tali cavità. Le cavità sono rappresentate dalla cassa timpanica, dalle cellule mastoidee, con la più grande che è denominata antro, e dalla tuba di Eustachio.

Anatomia Apparato Uditivo - Ci Senti 01
Anatomia Apparato Uditivo - Ci Senti 02

CASSA TIMPANICA

La cassa timpanica è una cavità di forma grossolanamente quadrilatera, delimitata da pareti, delle quali quella laterale è rappresentata dalla membrana timpanica. Inclinata di circa 40-500 con il piano orizzontale, con diametro di circa 10 mm e spessore di 0,1 mm, la membrana timpanica presenta due parti: la pars flaccida, situata al di sopra del martello, e la pars tensa, nel cui spessore è situato il martello.
La pars tensa è divisa da due linee immaginarie, passanti una per il manico del martello, l’altra perpendicolare ad essa, in quattro quadranti: antero- e postero-superiore, antero- e postero-inferiore.

È costituita da tre strati: esterno cutaneo, continuazione della cute del condotto; interno mucoso, prolungamento della mucosa di rivestimento della cassa; intermedio, costituito da fascetti di fibre collagene, disposte radialmente.

In corrispondenza della parete mediale della cassa si trovano il promontorio, che è un rilievo osseo dato dal giro basale della coclea, la finestra ovale, sede dell’articolazione con la staffa, e la finestra rotonda, rivestita da una piccola membrana.
La parete superiore è costituita da una lamina d’osso, detta tegmen tympani, che separa la cassa dalla meninge della fossa cranica media, rivestimento del lobo temporale.
In corrispondenza della parete anteriore vi è l’ostio timpanico della tuba di Eustachio. Quest’ultimo è un condotto della lunghezza media di 4 cm, che mette in comunicazione il rinofaringe con la cassa, assicurando l’entrata d’aria in quest’ultima ed il bilanciamento con la pressione atmosferica.
La parete inferiore presenta un piccolo setto osseo, che la separa dal bulbo della vena giugulare, grosso vaso venoso che convoglia il sangue refluo dalla testa verso il collo.
La parete posteriore va divisa in due: timpanica, dove è visibile l’eminenza piramidale, piccolo rilievo osseo dal quale emerge il muscolo stapedio o della staffa, che trova inserzione su quest’ultima; epitimpanica, dove è localizzato l’aditus ad antrum ovvero l’orificio che mette in comunicazione la cassa con la più grossa cellula della mastoide, che è l’antro.

CATENA OSSICULARE

È composta da tre ossicini: martello, incudine e staffa, articolati tra di loro e tenuti in sospensione nella cassa da legamenti, sotto l’azione di due piccoli muscoli. Il primo ossicino, il martello, si trova nello spessore della membrana timpanica, mentre la staffa, articolata con la finestra ovale, trasmette la vibrazione all’orecchio interno.

ORECCHIO INTERNO

È costituito da una impalcatura ossea, che prende il nome di labirinto osseo, e dalle strutture nervose contenute al suo interno ovvero il labirinto membranoso. Il labirinto osseo è formato, nella sua porzione anteriore, dalla coclea o chiocciola, sede dei recettori uditivi. L’informazione raccolta dai recettori viene veicolata dal nervo acustico alle aree uditive cerebrali.

Nella sua porzione posteriore (labirinto posteriore) sono presenti i 3 canali semicircolari: laterale, posteriore e superiore. Qui sono situate le strutture nervose vestibolari, deputate alla registrazione delle accelerazioni di tipo rotatorio della testa. Fra la coclea ed i canali è posto il vestibolo, con i due recettori nervosi, denominati utricolo e sacculo, sensibili alle accelerazioni lineari della testa.
Le informazioni provenienti dal vestibolo e dai canali semicircolari, unite a quelle visive e muscolari, ci consentono di mantenere la stazione eretta e l’equilibrio.

Anatomia Apparato Uditivo - Ci Senti 03

C’è una correlazione tra calo uditivo e decadimento cognitivo? Molte ricerche dicono di sì.